Considerato da alcuni un manuale per tiranni, oggetto di innumerevoli leggende e false citazioni, il capolavoro di Machiavelli costituisce un imprescindibile spartiacque fra il pensiero politico medievale e la modernità. Scritto nel momento più buio della storia d'Italia, mentre potenze straniere si contendevano i ricchi ma deboli Stati regionali, contiene il sapere che Machiavelli aveva acquisito in quindici anni di amministrazione dello Stato. Un'opera amara e disincantata, nella quale, tracciando il profilo del principe ideale, si analizzano le ragioni dell'agire umano e si separa, per la prima volta, la politica dalla morale. Anche oggi l'attualità di questo breve classico resta evidente: il conflitto tra il desiderio di dominare la realtà politica e la percezione del momento oscuro della Storia, vista come catena di eventi non ponderabili, appare un legame privilegiato tra Machiavelli e i nostri giorni.
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