Opera di una modernità straordinaria, Dei delitti e delle pene incarna il secolo dei Lumi in Italia e propone una riforma del diritto penale: ciò che più conta per Beccaria è la libertà, la massima felicità per tutti. Il giurista milanese propone anche un'interessante analisi storica delle diverse forme della società umana, in uno spirito rousseauiano, lucidamente utilitarista e radicale, che si associa a una sensibilità umana unica, unendo rigore logico e filantropia e aprendo nuove prospettive al pensiero e all'azione ispirata dall'Illuminismo francese. Messa all'indice nel 1766, l'opera fu accolta con un debordante entusiasmo dagli illuministi d'oltralpe e si diffuse in tutta l'Europa colta dell'epoca, divenendo pietra angolare del diritto continentale.
|