Il libro E perché no? affronta il tema del disagio giovanile e della difficoltà dei giovani nel trovare un significato nella loro vita. L'autrice, basandosi sulla sua esperienza di studi in Servizio Sociale e volontaria, esplora le cause della "sindrome del vuoto esistenziale", analizzando il fenomeno dal punto di vista culturale, sociale e psicologico.
Il testo si sviluppa in due parti principali. La prima indaga il disagio giovanile, evidenziando come la mancanza di senso e di prospettive concrete conduca molti giovani a situazioni di isolamento, devianza o fragilità emotiva. Viene affrontata la "congiura contro i giovani", ossia il modo in cui la società tende a escluderli da opportunità di crescita reale, relegandoli a un ruolo marginale.
La seconda parte del libro propone una risposta concreta a questa crisi esistenziale attraverso l’esperienza del progetto SH82, un'iniziativa della Comunità Cattolica Shalom nata a Roma per offrire ai giovani uno spazio di accoglienza, socialità e supporto spirituale. Il SH82, ispirato al primo centro nato in Brasile, si presenta come un luogo informale ma strutturato, dove i giovani possono studiare, partecipare ad attività ricreative, trovare un punto di riferimento e, per chi lo desidera, un accompagnamento spirituale.
Il libro si conclude con testimonianze di giovani che hanno trovato nel SH82 e nella comunità Shalom una nuova prospettiva di vita, superando momenti di crisi e solitudine. L’autrice sottolinea l'importanza di un approccio educativo che unisca accompagnamento umano e spirituale, prevenendo così il disagio giovanile e offrendo strumenti concreti per la ricerca di senso.
Maria Chiara Panizzi, classe 2004. Laureata in Servizio Sociale. Membro della comunità di Alleanza della Comunità Cattolica Shalom.
Perché no? non è solo un’analisi del malessere giovanile, ma anche un messaggio di speranza, dimostrando come relazioni autentiche e spazi accoglienti possano rappresentare una via d'uscita per tanti ragazzi in difficoltà confermando ciò che Papa Francesco disse durante il drammatico periodo della Pandemia: "La vita non serve se non si serve".
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