In sintesi, Vito Labita costruisce un gioco linguistico che va oltre il semplice errore, interrogandosi sulla natura del fallimento e sulla sua pervasività nella vita. Il tono, che mescola ironia e riflessione filosofica, offre un'interpretazione della fragilità umana, fatta di sbagli e di tentativi che vanno al di là della perfezione. Il "sbaglio" è la cifra che ci definisce, un elemento che non va stigmatizzato, ma accettato come parte integrante dell'esistenza.
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