Il componimento di Vito Labita, intitolato Poesia nuda, nuda Poesia, presenta un linguaggio diretto e senza filtri, mettendo in evidenza una poesia “priva di trucchi” e “senza inganni”, che sfida le convenzioni letterarie e si avvicina alla purezza della realtà quotidiana. Il tono è scherzoso, ma al contempo riflessivo, giocando con la semplicità di scene di vita comune per indagare sulla condizione dell’essere umano e della poesia stessa.Nel primo segmento, la presenza del gatto, che segue il poeta in ogni luogo, diventa una metafora di una condizione di compagnia e di osservazione costante, quasi una presenza che scruta senza invadere. La scelta di farlo interagire in modo peculiare, accarezzato con mani e piedi, sembra voler sottolineare l’irrazionale del quotidiano, così come unire l’elemento del cibo (croccantini e prosciutto crudo) a un atto istintivo, di piacere e sopravvivenza