Titolo dell'opera
Il titolo “IO, MORO” gioca sulla doppia interpretazione della frase: puo` essere infatti letta come “Io, Moro” e cioe` dal punto di vista dello statista Aldo Moro, ma puo` anche essere interpretata come “Io moro”, un modo barocco per dire “Sto morendo”.
L'opera
L'opera e` ispirata al Caso Moro: Aldo Moro venne rapito il 16 marzo del 1978, l'operazione venne immediatamente rivendicata dalle Brigate Rosse. Dopo 55 giorni di prigionia, lettere, comunicati, depistaggi e trattative il corpo di Aldo Moro venne rinvenuto in una Renault 4 rossa in Via Caetani a Roma.
Concept
“Ucciderne uno per salvarne cento”, questo era il dilemma di Raskolnikov nel celebre romanzo Delitto e castigo del russo Fedor Dostoevskij. Il protagonista, dopo aver commesso il duplice omicidio, viene assalito da dubbi esistenziali, sensi di colpa e sprofonda in una cupa solitudine.
Oltre un secolo dopo, nel periodo piu` buio della storia della Prima Repubblica, lo Stato italiano si trova ad affrontare una simile quesito.
Aldo Moro e` in mano alle Brigate Rosse: con le lettere che spedisce durante tutto il periodo della prigionia chiede costantemente aiuto agli uomini politici, alla famiglia e al papa e critichera` aspramente l'operato di alcuni suoi compagni di partito. Papa Paolo VI, amico intimo di Moro, si propone per pagare il riscatto ma gli verra` impedito dal governo, il pontefice scrivera` una lettera ai brigatisti dove li scongiura di liberare Moro.
L'Italia e` divisa in due: chi vuole salvare Moro e chi non puo` farlo.
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