«Buona scuola» e buona amministrazione
| Titolo | «Buona scuola» e buona amministrazione | Autore | Osvaldo Roman | Prezzo | € 4,49 | Editore | Dip. STF | Lingua | Testo in Italiano | Formato | Adobe DRM | |
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Descrizione |
La “Buona scuola” ha prodotto una legge che non ha le caratteristiche di una buona riforma.
Preparata con una consultazione che si è caratterizzata fuori e contro ogni corretto rapporto tra politica e amministrazione ha prodotto una brutta legge, la 107/2015, approvata dal Senato con il voto di fiducia dopoche era stato persino impedito di votare emendamenti nella competente Commissione.
La legge non è una vera riforma perché:
• invece di porre rimedio ai gravi danni causati dalle scelte di Tremonti e della Gelmini non ha voluto indirizzare in questa direzione le risorse umane messe disposizione delle scuole ;
• invece di eliminare la supplentite l’ha rilanciata codificando perfino in bilancio un organico di fatto stabile nelle sue dimensioni;
• si è posta come obiettivo principale, quello da sempre perseguito dalla destra, che consiste nel colpire la libertà di insegnamento sopprimendo la titolarità della cattedra e ingigantendo i poteri dei dirigenti scolastici a partire dalla chiamata diretta e dalle modalità di erogazione delle indennità accessorie;
• invece di potenziare l’autonomia scolastica l’ha ingabbiata in una rete di prescrizioni che la limitano favorendo il ritorno ad un profluvio di disposizioni ministeriali che dettano ai dirigenti e alle scuola ogni priorità eregole di comportamento su ogni scelta che dovrebbe essere autonoma;
• ha sostanzialmente modificato, violando la Costituzione, le disposizioni recate dalla legge di parità avviando il riconoscimento della liceità del finanziamento diretto della scelta operata dalle famiglie a favore della scuola privata;
• ha attribuito al governo un ampio potere di legislazione delegata non sempre riferito a precisi criteri guida e a finanziamenti garantiti;
• ha ignorato l’esistenza e le rivendicazioni di stabilità e di carattere economico, di oltre 200 mila dipendenti appartenenti al personale ausiliario tecnico e amministrativo;
• ha ulteriormente colpito la libertà di contrattazione nel settore con un suo rinvio di fatto a tempo indeterminato;
• le risorse impegnate per l’aumento delle assunzioni sono di fatto molto inferiori ai risparmi di spesa che derivano dalla riduzione del MOF, dal mancato rinnovo del contratto e dalle riduzioni determinate da una grottesca spendig rewiev.
Osvaldo Roman ha partecipato come insegnante alla nascita nel 1967 del Sindacato scuola della CGIL, ha arricchi |