I fascisti invecchiano uscì nel 1946 e si compone di una raccolta di testi pubblicati su «La Città Libera» e «Risorgimento liberale» a partire dal febbraio 1945. Si ritrovano in queste pagine molti dei temi centrali nelle opere successive della narrativa brancatiana, da Paolo il caldo al Bell'Antonio, ma il loro pregio principale risiede nell'impietosa analisi e autoanalisi degli anni della dittatura, nella lucida, precoce (e per molti versi profetica) individuazione di alcuni tratti del nostro carattere nazionale, nella sincerità e nell'intimo coinvolgimento con cui lo scrittore affronta i temi della civiltà e della giustizia.