«I sogni iniziarono a metà del mese e avevano fra loro degli elementi visivi in comune (…). Era un grappolo di sogni abbastanza inusuale, perché i miei sogni sono di solito “domestici”, o “cittadini”, quantomeno nell’ambientazione, e surreali – fino alla comicità – nello svolgimento. Quei sogni erano diversi e non vi recitavo mai altro ruolo che quello dello spettatore. Non vi annoio con le descrizioni: i sogni interessano solo chi li sogna.»
(dalla Prefazione dell’Autore)
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