I libri sono stati, per me, sempre degli oggetti preziosi da cui trarre stimoli, mentre si forma un pensiero, o si segue un ragionamento nella nostra mente si formano brandelli di ricordi. Ricordi personali, visioni di luoghi e di vite vissute in un lungo periodo di anni, che non vorrei dimenticare; c’è un fardello di memorie che voglio portare con me, sguardi ironici, sguardi nostalgici per dialogare con me stessa e soprattutto con gli altri, per dirla alla Giorgio Caproni, un “io” che dalla singolarità passa alla pluralità. Scrivo le emozioni di tanti anni fa, di fatti, di persone, di luoghi e di rimpianti. Chi legge le mie semplici parole sa che dietro a esse si celano sentimenti forti, emozioni sincere, una forza vitale che spero duri finché durerà la mia vita.
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