Questo libro è stato scritto per agevolare il compito a coloro che devono insegnare e imparare la storia di Roma nelle scuole. Agli uni ed agli altri ci parve potesse essere di aiuto un’opera, la quale esponesse quella storia nella lunga concatenazione dei singoli episodî, che non si possono intendere a pieno se non nell’unità di cui fanno parte. Se il libro potrà essere di qualche vantaggio anche alle persone vaghe di istruirsi per proprio desiderio, tanto meglio. Nell’età fortunosa in cui viviamo, non perde il suo tempo chi indugia qualche ora a sfogliare il grande volume del passato. La visione e la esposizione della storia romana, che il lettore troverà in queste pagine, sono quelle stesse che tanto piacquero agli uni e tanto spiacquero agli altri in Grandezza e Decadenza di Roma. Dalla morte di Silla alla morte di Augusto quest’opera riassume la precedente. Prima e dopo continua e prolunga, impicciolendolo un poco nelle proporzioni, il disegno di questa: quale sarebbe stato se Grandezza e Decadenza avesse preso le mosse dalla fondazione dell’Urbe; quale sarà quando Grandezza e Decadenza sarà portato a compimento. Il mio collaboratore ed amico ha acconsentito a servirsi di questo disegno, non tanto per una cortesia, di cui potrei essergli gratissimo, come gli sono grato dei ritocchi e dei miglioramenti che a quello ha apportati, quanto per un’intima comunanza di vedute. Posso aggiungere che questo libro è stato composto e pubblicato anche per aiutare quel riscatto spirituale della nazione, a cui sarebbe tempo di por mano davvero con le opere e non soltanto nei discorsi? Da cinque anni questo riscatto è l’occasione e il pretesto di tante vanissime ciarle e di tante imposture, che chi senta di aver per quello lavorato davvero, ha quasi scrupolo e noia di parlarne. Accennerò tuttavia anche a questo punto, perchè crediamo, il mio collaboratore ed io, di potere senza arroganza annoverarci tra i pochi, che non hanno improvvisato nessuna teoria sulla scienza e sul pensiero tedesco, per i bisogni della piazza e dell’ora, dopochè la guerra mondiale è scoppiata. Quanto a me personalmente, in mezzo al fragoroso rovinare della civiltà occidentale, distrutta a mezzo dalla mostruosa forza della Germania, ho continuato a dire e a pensare del pensiero tedesco, svolgendolo e chiarendolo alla luce degli eventi, ciò che avevo già o detto o chiaramente accennato prima della guerra, massime nel libro, dove è la chiave del mio pensiero: il Tra i due mondi. Posso dunque continuare senza sospetto, presso gli uomini di buona fede, a svolgere questo pensiero, per quanto concerne la storia.
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