Le sedute di psicanalisi se non le ha inventate lui, di sicuro ne a fatto il suo leitmotiv nei film e nei testi scritti. Si parla di Woody Allen e delle sue nevrotiche psicosi. Qui ci sono tutte, non c'è lui, ma una protagonista che, dopo aver cercato per anni testimoni e prove dell'esistenza di un tal Brando Street, ne viene talmente coinvolta tanto da identificarsi in lui. Per questo motivo decide di rivolgersi a un bravo psicanalista, il quale, nonostante sia un degno discepolo di Oliver Sacks, dalle cui esperienze è stato tratto il film “Risvegli” (1990 – P. Marshall), non riesce a risolvere questo particolare caso clinico, arrendendosi alle sconfitte della medicina. Una cascata di assurdi dialoghi, di personaggi fuori dalla normalità sociale, irrompe in questa seduta psicanalitica come un citarsi addosso dello stesso Allen, in uno dei suoi momenti di pura e irrazionale creatività che ha contagiato anche l'autrice reale e fittizia del sequel di “Brando Street, la scomparsa di una comparsa.”
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