Alice, una dattilografa bisbetica e impicciona, vittima di un mobbing crudele per il suo aspetto e il suo carattere, decide di rimanere in ufficio fuori orario, per rovistare tra gli effetti personali dei colleghi alla ricerca di materiale compromettente da usare contro di loro. Nello stesso momento e nello stesso quartiere si aggira un cinico assassino dalla personalità scissa, intento a mettere in atto il suo gioco malvagio, affidando al caso la scelta della sua prossima, ignara vittima. Le vite solitarie di Alice e Mani Fredde/Mani Calde sono destinate a intrecciarsi fatalmente a causa dei bui e semisconosciuti sotterranei del rione Prati di Roma. Le indagini per la scia di insensati delitti che Mani Fredde si lascia alle spalle sono affidate a Riccardo Rosco, commissario dal carattere ruvido e dalla vita privata disastrata. Roma e la particolare conformazione del suo quartiere Prati, colti sul finire degli anni Settanta e rievocati con maestria, assumono in questo romanzo una funzione di primo piano. Lo stile dell’autrice, il MultiDimensionCrime, infonde al romanzo un’alta e coinvolgente tensione narrativa.