“La maggior parte degli uomini che conosco non scrive un diario. Perlomeno, non uno di quelli che è facile riconoscere come tale; nemmeno io lo avevo mai fatto, ma ci sono momenti nella vita dove il bisogno di fermare quello che ci accade ci porta verso soluzioni semplici ma inaspettate. Perché tenere un diario è facile, un po’ meno farlo senza romanzare quello che ci succede: per questo tutto sommato non mi interessava spendere tempo per scrivere la cronaca delle mie giornate, preferendo di gran lunga viverle. Poi però succede che la vita supera la fantasia e si scopre la necessità di ragionare su quali epifanie ci colpiscano. Perché quando hai come chiodo fisso il desiderio di procurare uno stallone a tua moglie (e non certo un soggetto qualunque), preoccupandoti al contempo di prepararla nel migliore dei modi facilitando l’esperienza, beh…Il rischio di volar via con la testa non è così remoto. In questo racconto si narra il momento in cui sono diventato consapevole che desideravo che tutti gli orifizi di mia moglie venissero riempiti da un altro, mentre io mi godevo lo spettacolo. Sinceramente, non avrei saputo immaginare un momento migliore per cominciare ad avere un diario!”