Quante maschere , vivono in noi , le quali rappresentano l'essere noi stessi , attraverso la nostra inconscia esperienza. Fenomenologia degli stati d’animo che conduce verso mondi sovrumani e vivissimi incantesimi , conducono oltre quello che vediamo, attraverso la nostra coscienza nell’iperrealismo, rappresentazione di un mondo in continuo divenire , che non tralascia l'errore insito del sapere, assumendo spesso la forma di un dialogo metafisico . La mia ricerca ontologica si è andata , affinando nel termine preciso di una distopia letteraria , tra miriadi di drammi , attraverso argomenti surreali e diverse volte , mi sono ritrovato in vicoli gonfi e cupi a scrivere confusi versi sull'amore e sull' arte che mi hanno spinto ad andare avanti nel mio sognare ad occhi aperti. Non ho indietreggiato, ne avuto paura di cosa m'aspettasse alla fine di quel mio tragitto poetico , filologico, immerso in una forma narrativa viva nel suo contesto linguistico , retorico a tratti che non mette il capello nei giorni di festa ne fa l’artista per strada gratis . Ed il narrare per rime assurde , mi ha atteso impaziente che ogni cosa passasse , come fa ogni buon retore con le sue oratorie . Le finestre della case popolare , nelle disperse periferie sono semichiuse , tutti dormono ed il mio viaggio nella dimensione poetica, prende il volo, verso altre dimensioni psichiche , forme chete, nere, stereotipate nella loro vertiginosa ideologia che mi trasportano verso radure e boschi ombrosi . Mi conducono verso il mare della fantasia . Verso un lago salmastro ove un immagine lasciva, bagna le sue membra, dove emerge l’ animo afflitto in un concetto utopico . Ed il cielo è la terra si coniugano , si uniscono nella iperbolica ricerca della bellezza del divenire. La morte di uno stile , narrativo, riassume sempre una sua forma grammaticale . E la verità emerge come se fosse il volo di un angelo nel cielo che si trastulla da solo , amoreggia, vezzeggia nella grazia di una resurrezione individuale, ove viene esplorato il fantastico mondo dell’arte e della rappresentazione . Un mondo a noi parallelo , che riassume ogni principio ed ogni intuizione lirica , rappresentazione di un mondo di emozioni , assopite dentro di noi che prendono vita , emergono dal fondo della coscienza. E in questa dimensione psichica individuale si ode la voce di un mondo plasmato ad immagine dell'originale creatore che non rinnega la propria creazione , frutto della sua fantasia . Sostanzialmente la società è un crogiolo di drammi individuali, pezzi di storia che s’uniscono all’unisono , nell’atto illuminante la scena dove vengo rappresentati . Ma la nostra storia va ben oltre quello che vediamo e sentiamo , si realizza nella meccanica delle parole eccentriche , riunite in una sintesi di forme metriche che esulano il contesto storico e sfociano nella genealogia di una morale senza tempo. Noi perseguiamo , ideali e utopia che spesso non hanno senso , nel loro contesto storico , sembrano tanti incipit di una storia letteraria che c'invita a narrare sempre noi stessi . Ogni realtà si realizza in vari personaggi , che io vado creando nella mia logica creativa . Perseguo nel filo del discorso drammatico , sono un creativo, non di certo un cattivo personaggio , una maschera malvagia , mi piace fare ciò che mi piace, scrivere in genere e non ho ideali precisi per giungere alla fine di questo discorso legato all’intuizione intellettuale . Ed io faccio parte di un meccanismo creativo assai simile ad una rotella arrugginita , che gira e rigira in questa pericolosa macchina creativa , produttrice di valori , di ideali , di racconti volgari , di immagini sessuali , frutto del doloroso parto di un mondo poetico , modello di virtù e drammi su generis. Io sono un dramma, la forma di un dialogo angelico in cui la divinità del creato vive in me.
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