I primi li scrisse quasi per noia durante un’estate e li chiamò “lamenti”. Poi ne arrivarono altri e altri ancora, tanto da rendere necessario metterli in ordine. È nata così “Veleno”, raccolta dei primi ventuno “racconti in rima” composti da Luigi Trasatti (classe 1951,fotografo e grafico pubblicitario fermano in pensione).
Tutti i racconti li ha stampati anche su carta(140 pagine f.to A5), ma solo per gli amici.
La forma è quella di quartine di endecasillabi a rima alternata e in numero non prestabilito.
La lingua è l’italiano, ma, a volte, anche il suo dialetto fermano.
I temi sono la vita quotidiana, l’economia, la pubblicità, l’informazione, la scienza (altra grande passione), presi come spunto dall’autore per dire, divertendosi, ciò che pensa “di questo nostro sì mal messo mondo, con l’intento di far ridere, ma…” anche di far riflettere il lettore.
Il quale, attratto dallo stile insolito scelto per parlare di problemi grandi e piccoli dell’umanità, sarà colpito dalla rabbia, dal disincanto e dalla leggerezza di questi “racconti” e, come minimo, si divertirà anche lui.
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