RACCONTI CACOTOPICI
  RACCONTI CACOTOPICI
Titolo RACCONTI CACOTOPICI
AutoreDomenico De Ferraro
Prezzo€ 1,00
EditoreKOBO
LinguaTesto in Italiano
FormatoDRMFREE

Descrizione
Racconti cacotopici sono una raccolta di ventuno racconti di fantascienza, genere cyberpunk fantasy. Racconti alcuni scritti anni addietro , altri molto più recenti , riuniti in un solo corpo narrante nati dal mio bisogno spirituale di conoscere nuovi mondi distopici ,attraverso la mia personale creazione poetica . E nel desiderio di scoprire nuovi dimensioni , attraversando il tempo e lo spazio , m’inoltro nel cronotopo della mia scrittura . Filo conduttore, la mia ricerca stilistica, animata dal bisogno di evasione, attraverso l’ immaginazione in mondi e dimensioni utopiche quantistiche, diverse dalla quotidiana realtà. Un evasione surreale in cui la mente si appaga nella sua mistica forma esistenziale , di un racconto pregno di immagini distopiche . Un narrare nel trascendere un ideale realtà, in cui i vari personaggi lottano in quel groviglio psicologico e lirico in quale vivono con le loro intime passioni moderne che alimentano ogni volontà , pronti a combattere per la propria libertà in un mondo nuovo . Questi racconti fantastici , sono nati da mondi inconsci, distopici , rappresentano il mio fuggire dal male nell’ intimo bisogno intellettuale di percepire la natura delle cose nell’io , che si ribella all’anonimato , vestito di varie ipocrisia. Un fuggire , dalla grigia realtà, dalla pandemia e dalle mille domande , senza risposte alcuna che ogni uomo , affronta come muri invalicabili , lungo il suo cammino conoscitivo. “L’aria diventò , improvvisamente, incandescente, provocando in chi la respirasse , strane visioni , allucinazioni di diverso grado” questa frase presa a caso , estrapolata , da codesto , cotesto narrativo , rappresenta in parte il mio voler sopravvivere , da un certa sterilità intellettuale , il voler ad ogni costo , riuscire ad uscire dal vortice della nefasta storia odierna che spesso ti trascina , verso il fondo di una società senza futuro . Sentirsi ultimi, abitanti di questo pianeta , abbandonati al doloroso destino dei sopravvissuti in questa catastrofe naturale sotto forma di epidemia. Sentirsi per un attimo soli , tra i disperati punk metropolitani , alla ricerca del vello d’oro che è l’oggetto virtuale di una ricerca leggendaria nel proprio tempo utopico ,poetico . La distopia o anche ,anti-utopia ,contro utopia ,utopia negativa o cacotopia, rappresentano in altri termini , una descrizione o l’immagine di una presunta realtà del futuro. Termini concettuali che indicano la sostanza dell’utopia , come suddetto che si manifesta nella fenomenologia delle personali emozioni ermeneutiche , nella rappresentazione psichedelica dell’individuo moderno, al centro di un suo universo virtuale, sodomizzato e globalizzato . Lasciarsi andare all’immaginazione, genera un conflitto interiore un travaglio psicologico . Emerge una memoria sociale sostanzialmente atea , ove l’essere nel divenire reagisce al male del suo tempo , nell’intima presa di coscienza del se che annichilendo , distrugge senza volerlo i propri ideali. E questo, lasciarsi andare al male , questa paradossale autocoscienza , emerge prepotente dall’animo travagliato dal vivere , attraverso l’immaginazione creativa , che ogni individuo genera in preda a tanto orrore moderno. Individualità segnata dal travaglio sociale nell’utopia che inconsapevolmente ed istintivamente , cerca ad ogni costo di salvare la propria ragione e la propria identità , dalla morte insita in un essere superiore in grado di trascinarti nei meandri di varie dimensioni , attraverso vari divenire , passanti per l’inferno dei sotterranei metropolitani. Una realtà , materiale , corpo di una utopia temporale , nata dal proprio presente che si realizza in un distopico o cacotopico futuro avvenire. Una complessa forma narrativa in cui il vivere ed il divenire , non hanno più senso filosofico ne spazio come immagine , ne tempo come sostanza nel loro discorrere ai fini di una rappresenta