SUL FILO DEL RASOIO
L’equilibrio precario dei nostri giorni.
(Introduzione alla Non Dualità)
Grazie ad alcuni viaggi in oriente e la conoscenza di maestri spirituali dai quali, come fonti cristalline, mi sono dissetato è nato questo libro.
L’intento è quello di tradurre con un linguaggio semplice e accessibile e attraverso la mia esperienza diretta, un ampio spettro di filosofia perenne che si sta diffondendo in occidente sotto il cappello della Non Dualità.
Tale concetto vuole fare erimerimento all’intrinseca unità che esiste tra l’uomo e l’universo. Dentro e fuori, cercando di andare al di là dell’ERRORE FONDAMENTALE, ovvero quello della separazione, del senso di separazione che da sempre tormento l’uomo e lo costringe a impiegare le sue energie in una lotta estenuante per l’affermazione di sé.
Energie che potrebbero essere invece impiegate per accorgersi della falsità di tale separazione, per abbattere il velo che illusoriamente ci separa dal tutto, dal Sé.
Dal primo capitolo:
“LA GOCCIA E L’OCEANO
“Quando vedo che non sono nulla, questa è saggezza. Quando vedo che io sono tutto, questo è amore. E tra le due cose, la mia vita scorre.”
Nisargadatta Maharaj
L’utilizzo di metafore facilita un po’ il compito di descrivere l’indescrivibile, di afferrare l’inafferrabile, insomma di provare ad andare oltre la mente utilizzando Le sue potenzialità.
A rigore di logica, qualità preziosa anche in un campo effimero come la ricerca della verità, non ci sarebbe più nulla da dire dopo l’incipit del Tao Te Ching di Lao Tzu:
"Il tao che può essere detto non è l'eterno Tao"
In effetti, nel momento in cui la verità viene espressa con le parole, cessa di essere la Verità.
Perché dunque andare avanti in questo vano tentativo?
Semplice perché c’è una urgenza a farlo. La stessa urgenza che spinge un uomo a gettarsi in un fiume per salvare un bambino, che sta annegando o quella che ne tormenta un altro a recarsi in un paese del sud est asiatico, alla ricerca di erotismo esotico. L’urgenza è la stessa, non le conseguenze.
Auto-concessami dunque la possibilità di scrivere, senza nessuna velleità e per il solo piacere di farlo, vorrei introdurre la Non Dualità con questa bella metafora”
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