Un romanzo scanzonato e in parte autobiografico che pubblico nel 1909, due anni prima di suicidarsi. A narrare le vicende in prima persona e il poeta squattrinato Ferrol, di origini veronesi, che decide di recarsi in campagna con un colorito gruppo di compagni di scorribande con i quali intende fondare una colonia d'artisti. I lettori assistono cosi a una serie di zingarate degne di personaggi come Arrigo Boito, Iginio Ugo Tarchetti e Carlo Dossi. Scherzi che condurranno l'allegra compagnia a trasferirsi nella cosiddetta topaia artistica.
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