DONNE, SALOTTI E COSTUMI
  DONNE, SALOTTI E COSTUMI
Titolo DONNE, SALOTTI E COSTUMI
AutoreFerdinando Martini
Prezzo€ 1,00
Editoreniccia
LinguaTesto in Italiano
FormatoDRMFREE

Descrizione
Edizione con indice digitale Diverse, troppo diverse le nostre dalle condizioni della Francia in quel tempo: e perciò non fu in Italia salotto, che avesse pur l'ombra dell'importanza politica cui parecchi de' Francesi pervennero. Ma neppure salotti di più geniale natura potevano nel secolo scorso non che fiorire attecchire in Italia, da pareggiare quelli che furono scuola e norma della colta, arguta, disinvolta garbatezza francese; dei quali sir Nathaniel Wraxall scriveva che vi si era perfezionata la più utile e gradevole delle arti, l'arte del conversare: e il Talleyrand che chi non aveva frequentato que' ritrovi non conosceva il più dolce de' godimenti dello spirito: salotti ove chiedevano in grazia d'essere accolti gli ambasciatori subito dopo la presentazione a Versailles, i sovrani appena giunti a Parigi. In Italia, al fiorire, anzi al sorgere di ritrovi altrettali troppi impedimenti si opposero: il generale costume, quando non la scarsità la qualità della coltura, finalmente e principalmente le donne. Perchè è tempo di ben determinare il significato delle parole: quando si dice salotto si sottintende padrona di casa: dov'essa manchi, voi potete sì adunare in una stanza quanti uomini vi piaccia spiritosi insieme e eruditi (se pur la combinazione è possibile) e piacevoli e originali conversatori e novellatori: e quello sarà un circolo, un consesso, un areopago, un Olimpo, ma un salotto no. In Italia le padrone di casa mancarono; onde pochi i salotti e tali che il Lamartine li definì tutti quanti, allorchè, ricordando la D'Albany e gli ospiti suoi scrisse: non salotto, accademia.