Seguito al «C'era una volta...»
DAL LIBRO: C'era una volta un vecchio tornitore che faceva trottole d'ogni forma e d'ogni grandezza.
Quand'era la stagione delle trottole, i ragazzi si affollavano nella sua bottega:
— Tornitore, mi fate una trottola?
— Piccola o grande? Piatta o col cocuzzolo?
Secondo che la volevano piccola o grande, piatta o col cocuzzolo, egli adattava subito un pezzetto di legno al suo tornio, e con un piede sul pedale e in mano lo scalpello, si metteva a lavorare lesto lesto, brontolando:
— Trottolina, piatta piatta,
Gira gira e fa la matta!
Oppure:
— Trottolone fatto a pera,
Gira gira fino a sera!
E continuava a brontolare così, fino a che la trottola non era bell'e finita. Quel brontolìo era lo spasso dei ragazzi, che spesso gli facevano il verso:
— Trottolina, piatta piatta,
Gira gira e fa la matta!
Trottolone fatto a pera,
Gira gira fino a sera!
— Ecco qua. Due soldi, tre soldi.
E i ragazzi andavano via contenti come pasque.
Un giorno passò davanti a quella bottega il Reuccio, e si fermò a guardare.
Il tornitore stava per terminare una bella trottola e brontolava, al suo solito, senza levar gli occhi dal lavoro.
— Tornitore, fatemi una trottola anche per me.
— Piccola o grande? Piatta o col cocuzzolo?
— Piccina piccina.
— Sarà servito. Vedrà che trottolina. Parlerà.
E subito con un piede sul pedale e in mano lo scalpello, si mise a lavorare lesto lesto, brontolando:
— Trottolina piccinina,
Pel Reuccio gira gira.
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