I CANTI DEL PRIGIONIERO
E ALTRE LIRICHE
di
ALESSANDRO GIRIBALDI
Insonne vipistrello che ti aggiri
davanti questa lugubre inferrata,
nell'ora d'ombre vane tenebrata,
in cui per me s'addoppiano i martiri,
vuoi tu spiar s'io pianga o s'io deliri?
O stimi giunto il fin di mia giornata
e vuoi ghermire l'anima cruciata?
O deliziarti vuoi de' miei sospiri?
Forse tu sei di qualche mal concetto
spirto, l'immonda veste funerale;
forse tu sei di Morte il reo valletto.
Entra qui dunque, e succhiami dal petto
il sangue che nudrì l'alto ideale
di gloria e di grandezza, o maledetto!
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