Quando nè il sesso neè il potere possono piegarti....
Il generale Desmond provò un brivido di attesa mentre guardava il display; aveva aspettato molto tempo per questo. Per quasi un anno la stava facendo a pezzi con quasi nessun progresso. Se i rapporti erano accurati, il programma aveva gestito anche ciò che non poteva, nonostante l'assimilazione.
I suoi capelli castani catturarono il suo sguardo nella cella spoglia. Era seduta su una sedia bassa e fissava il muro più lontano come se fosse una finestra, a guardare attraverso piuttosto che a quella. Il resto della stanza sembrava intatto come se fosse appena arrivata.
"Che cosa ha fatto per due giorni?" Il generale chiese, realizzando in ritardo che aveva saltato il rapporto di inversione.
"Ricordando, raccontandosi storie, alcune dalla sua vita, qualche fantasia, ha cantato canzoni e sembra che" il tecnico fece una pausa " stesse dicendo addio”.
Il generale non spostò lo sguardo dalla donna sul display. "Che cosa vuol dire?"
"Non lo so." Il tecnico non l'ha mai detto. Hanno sempre avuto un lungo e complicato modo di dirlo mentre rassicuravano i lacchè dell'amministrazione e i tipi militari che avevano ancora la situazione in mano. Non per questo. Stava scherzando con l'intera squadra. "Ancora una volta, non è un comportamento che abbiamo mai visto prima in nessun altro soggetto, ma attraversa i suoi pensieri in modo sistematico e non ritorna mai a quelli che ha recensito, come se stesse dicendo addio a loro". Era troppo poetico, ma una delle persone l'aveva detto in una riunione su di lei stamattina ed era l'unico modo convincente per descrivere il comportamento.
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