Nel Didascalicon definisce la natura come 'l'autografo libro di Dio', in quanto istituita da Dio al fine di manifestare la sua infinita sapienza. Questo atto segna una tappa del lungo cammino teologico-filosofico che porterà all'idea della Natura come espressione del Pensiero di Dio. Questa idea sarà il motore, nel corso del XVII secolo, della rivoluzione scientifica, sviluppando la convinzione che la conoscenza delle leggi che regolano la Natura fosse la strada maestra per avvicinarsi alla comprensione del Pensiero di Dio.
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