Ritengo che non sappia che ci è stato prescritto di pregare nel chiuso delle nostre camerette (nome con cui si indica l’intimità dello spirito) unicamente perché Dio non chiede al nostro linguaggio né che gli faccia ricordare né che gli insegni qualche cosa per esaudire i nostri desideri. Chi parla dà un segno esteriore della propria volontà mediante un suono articolato; Dio invece deve essere cercato e invocato nella profondità stessa dell'anima razionale, che è chiamata l’"uomo interiore": ha voluto che questo fosse il suo tempio. |